I miracoli di Gesù

(076)

Guarigione collettiva di malati a Bozra (293.6 - 293.7)

Io prego così: " Padre, Padre Santo! Su tutte le ferite, le malattie, le piaghe dei corpi, le angosce, i tormenti dei cuori, su tutte le fedi che nascono, su quelle che vacillano, su quelle che si rafforzano, scenda, oh! scenda salute, grazia, pace in mio nome! Salute per il nostro reciproco amore! Benedici, o Padre Santissimo! Raccogli e fondi in un solo gregge questi tuoi e miei figli dispersi! Fa' che dove io sarò essi siano, una sola cosa con Te, Padre Santo, con Te, con Me e col Divinissimo Spirito".
Gesù, a braccia aperte in forma di croce, le palme alte verso il cielo, il volto alzato, la voce squillante come una tuba d'argento, è travolgente nel suo dire.... Resta così, in silenzio, per qualche minuto. Poi i suoi occhi di zaffiro lasciano di guardare il cielo per guardare l'ampio cortile pieno di folla che sospira commossa o freme di speranza, le mani si riuniscono quasi portandosi in avanti e con un sorriso che lo trasfigura Egli getta l'ultimo grido: "Esultate, o voi che credete e sperate! Popolo dei sofferenti, sorgi e ama il Signore Iddio tuo!"
E' simultanea e complessiva la guarigione di tutti i malati. Un trillo di grida, un tuonare di voci osanna il Salvatore. E dal fondo del cortile, ancor trascinando il lenzuolo che la copriva, una donna fende la folla cadendo ai piedi del Signore. La folla ha un urlo diverso, di terrore: "Maria, la lebbrosa moglie di Gioacchino!" e fugge in tutte le direzioni.
"Non temete! Ella è guarita. Nè il suo contatto può farvi più male" rassicura Gesù. E poi alla prostrata: "Alzati, donna. La tua grande speranza ti ha premiata e ti fa perdonare di aver calpestata la prudenza verso i fratelli. Torna alla tua casa dopo le purificazioni salutari."
La donna giovane e passabilmente bella,piange alzandosi in piedi. Gesù la mostra alla folla che si accosta un poco e ammira il miracolo urlando le sue meraviglie.